Piazza di Spagna - Italia

Roma, Italia

Descrizione

Vivere nel cuore di Roma con vista sulla Scalinata di Spagna, in ampie stanze dipinte in colori chiari, con pavimenti ricoperti di mattonelle e alti soffitti con travi a vista.

Culla, Posto letto nel soggiorno, Doccia
2 singole, 1 matrimoniale
Posti letto 3 + 1
4 notti da £1250 equivale a £78,13 per persona, a notte

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Vivere nel cuore di Roma

L’appartamento al terzo piano ha stanze dall’alto soffitto e una vista magnifica da tutte le finestre. Restaurato da Landmark, ha ritrovato l’aspetto che aveva attorno al 1800 quando al piano di sotto, nell’appartamento identico a questo, viveva il poeta John Keats.  

Una vista quasi immutata dai tempi del Grand Tour

Queste non sono le stanze in cui Keats morì nel 1821, ma l’appartamento è identico sia nella forma dei locali che nella sistemazione degli arredi – al poeta sembrerebbe familiare. Oltre gli scuri, le alte finestre concedono una vista che è rimasta quasi immutata dai tempi del Grand Tour: il soggiorno si affaccia sulla scalinata spagnola – tra le scalinate esterne, la più maestosa e scenografica del mondo – e verso la chiesa di S. Trinità dei Monti. Davanti al portone d’ingresso, in Piazza di Spagna, c’è la fontana in pietra del Bernini dalla caratteristica forma di barca semisommersa.

La Scalinata di Spagna

Fu progettata nel 1721 da Francesco de Sanctis, che disegnò anche questo edificio affinché si integrasse nel progetto. L’appartamento Landmark si affaccia quasi come una tribuna sulla Scalinata e sulle persone che la affollano per stare a guardare. Il traffico di veicoli è quasi nullo e suoni e rumori, anche insoliti, sono legati alle attività umane: per esempio, i gradini che vengono lavati col getto d’acqua, o le carrozze con i cavalli che passano al galoppo sull’acciottolato, la mattina presto, per andare a mettersi in fila all’altra estremità della piazza.


L’appartamento è dotato di doppi vetri e in parte di aria condizionata. Non c’è l’ascensore.

Mappa & info

Tutte le strade portano a Roma, ma una volta lì può essere difficile orientarsi: Piazza di Spagna è un ottimo punto di partenza. L’appartamento Landmark è proprio in questa piazza straordinaria, esattamente sopra a quello che fu un autentico tempio del Romanticismo inglese, la casa Keats-Shelley.

Abbracciate la scalinata con lo sguardo, su fino alla chiesa di S. Trinità dei Monti e giù fino alla Fontana della Barcaccia di Bernini. Da Piazza di Spagna ci sono una miriade di opzioni tra cui scegliere.

Guardando verso nord, si può camminare per via del Babuino e sostare presso i negozi di antichità, gli studi e le gallerie d’arte della famosa via Margutta, la zona di Picasso, Puccini e Fellini rappresentata in un film divenuto un classico, “Vacanze romane”. La neoclassica Piazza del Popolo con le chiese gemelle barocche è a pochi passi da qui. La Basilica di S. Maria del Popolo ospita capolavori di Raffaello, Caravaggio e Bernini tra gli altri.

A ovest di piazza di Spagna c’è il quartiere della moda: tra via Condotti e via Frattina si concentra l’alta moda, mentre in via del Corso troverete il maggior numero di negozi. Forse volete fare una sosta all’elegante Antico Caffè del Greco, dove Goethe, Stendhal, Wagner e molte altre celebrità del passato si ritrovavano per parlare d’arte e di lettere, sorseggiando uno dei migliori caffè del centro.

Guardando verso l’estremità meridionale della piazza, i cultori del barocco possono ammirare il Palazzo di Propaganda Fide e la chiesa di Sant’Andrea delle Fratte, dove è sepolta la pittrice Angelica Kauffman. In meno di quindici minuti a piedi si arriva alla Fontana di Trevi e a delle deliziose gelaterie. Il vicino colle del Quirinale, dove ha sede la residenza del Presidente della Repubblica, vanta due gemme del barocco romano, Sant’Andrea al Quirinale e San Carlo alle Quattro Fontane. Lungo la stessa strada, via XX Settembre, è situata la chiesa di Santa Maria della Vittoria, con la spettacolare “Estasi di Santa Teresa”.

Per una passeggiata romantica, salite la Scalinata spagnola e svoltate a sinistra: da qui la vista sulla città e sul colle del Pincio è impareggiabile. Fate un picnic in uno dei giardini di Villa Borghese e affittate un pedalò o una bicicletta per andare alla scoperta dei tesori nascosti, per esempio la statua di Lord Byron. Prenotate sicuramente l’ingresso alla Galleria Borghese per ammirare opere tra le quali l’“Apollo e Dafne” di Bernini e “Amor Sacro e Amor Profano” di Tiziano.

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o scrivere per e-mail a bookings@landmarktrust.org.uk

Orario di apertura:
da lunedì a venerdì 9:00 – 17:30
sabato 9:00 – 13:00

 

Storia

La Keats-Shelley Memorial Association

La Keats-Shelley Memorial Association ha dovuto superare molte difficoltà da quando, nel 1906, riuscì ad acquistare l’edificio al numero 26 di piazza di Spagna. Una delle più gravi si verificò nel 1973, quando fu approvata una legge che congelava gli affitti in tutta Roma. Per l’associazione questo significava che gli introiti generati dalla locazione degli appartamenti ben presto non sarebbero più stati sufficienti per coprire i costi di gestione. Di conseguenza, nel 1977 fu lanciato un appello per una raccolta fondi, in modo da garantire all’associazione una base finanziaria solida e autonoma attraverso le donazioni. 

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Uno degli enti cui l’associazione si rivolse per una sovvenzione fu Manifold Trust, l’ente benefico istituito nel 1962 da John Smith, il quale era, tra l’altro, il primo benefattore di Landmark Trust. John Smith suggerì che in quel caso specifico Landmark fosse maggiormente in grado di prestare assistenza. C’era forse una parte dell’edificio che Landmark avrebbe potuto gestire e affittare per soggiorni di vacanza, in cambio del sostegno finanziario, allora e anche in seguito?

L’appartamento al terzo piano stava per liberarsi perché l’amministratore, la signora Cacciatore, andava in pensione. Per di più, erano necessari alcuni interventi all’interno dell’appartamento prima di poterlo nuovamente affittare, il che per l’associazione rappresentava un problema per via dei costi. Sembrò l’opportunità ideale: Landmark si impegnò ad affittare l’appartamento e a sobbarcarsi il costo degli interventi e di tutte le migliorie necessarie.

Restauro

Soltanto interventi minimi

Il progetto, pronto già all’inizio del 1979, scomparve per i successivi due anni nei meandri della complessa urbanistica romana. Lo scoglio principale era uno spostamento previsto per la parete divisoria del bagno, che potenzialmente rappresentava un rischio per il soffitto dipinto. Il permesso però fu finalmente accordato e i lavori iniziarono sotto la responsabilità dell’architetto Enrico Gentiloni Silverj. Oltre all’alterazione nel bagno, il progetto prevedeva interventi sugli impianti, il ripristino dei pavimenti, riparazioni alle finestre, migliorie in cucina e nuove ridipinture. 

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L’aspetto originario dell’appartamento non fu quasi toccato, contrariamente a quanto temevano i vicini di casa; in più occasioni, infatti, chiamarono la polizia chiedendo di “stroncare le irregolarità” perché nella “Casa Rossa” avvenivano cose spaventose. I soffitti dipinti, che si sfogliavano e in alcuni punti presentavano macchie di umidità, furono restaurati con molta cura da un anziano ed esperto artigiano, che dipinse anche i pannelli dei dadi a trompe l’oeil.

Nel salone sono state riposizionate le mattonelle esagonali esistenti, mentre negli altri ambienti sono state posate delle mattonelle di cotto di recupero. Infine, l’appartamento è stato arredato con mobili italiani, ma pensando alla comodità inglese, quindi con lo stile di un inglese che abbia vissuto in Italia tutta la vita.